Il candidato sindaco del centro destra, questo sconosciuto.
Massimo Bello auspica la scelta di una persona che rappresenti la sintesi tra Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega.
La seconda puntata di Prospettive La politica si racconta in radio accoglie negli studi di Radio Duomo Massimo Bello, dirigente regionale di Fratelli d’Italia.
La coalizione di centro destra è il frutto dell’unione di tre realtà, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, aperta anche ai movimenti civici, specifica Bello, e il dibattito tra le forze politiche sarebbe finalizzato a creare un programma di governo realizzabile, che rappresenti segnale di discontinuità col passato.
La redazione interroga l’ospite sulla questione del candidato, dopo che per settimane sono circolate notizie su ipotetici nomi, ogni volta smentite.
Stiamo ancora dialogando, è un processo che va condotto con una certa attenzione, dobbiamo capire di cosa ha bisogno il territorio. In fase preelettorale può capitare che vengano lanciati dei nomi da parte dei giornali, per creare il dibattito.
Al momento per quanto riguarda il centro sinistra, a parte i nomi, sembra tutto fermo, e l’’individuazione di Volpini come candidato non è stato il frutto di un processo indolore, afferma il leader di Fratelli d’Italia.
All’interno del partito democratico, soprattutto alcuni dei giovani, avrebbero usato toni aspri nei confronti della direzione per il fatto di essersi sentiti come “messi da parte” nella determinazione del candidato. Non c’è stata unità quindi e lo stesso Gennaro Campanile rappresenta una costola che ha preso le distanze dal partito. Il nostro obiettivo è quello di scegliere una persona che rappresenti la sintesi delle tre forze politiche di centro destra, anche se la cosa più importante restano i contenuti.
A proposito di Campanile non si fa attendere la domanda sulla presunta interlocuzione tra lui e alcuni esponenti della Lega.
La risposta migliore potrà darla il referente della Lega, e comunque un dialogo tra forze politiche contrapposte è sempre spunto di crescita.
Massimo Bello è chiaro però: Fratelli d’Italia vuole dare un segnale di rottura con il passato, e condividere una lista con Gennaro Campanile non è pensabile.
Si entra nel vivo della questione politica interrogando il Dott. Bello sul programma di Fratelli d’Italia. Tagliare le tasse significa inevitabilmente anche ridurre i servizi. E’ fattibile o rischia di diventare uno slogan?
La pressione rappresenta un freno per le famiglie che vorrebbero far studiare i figli, oltre che per le imprese che si occupano di commercio e per gli artigiani.
Bisogna programmare nell’arco di un quinquennio misure per ridurre l’imposizione fiscale. Quando ero sindaco ci sono stati interventi di questo tipo, lo so che i servizi non devono essere compromessi.
Altro punto del programma è quello riguardante gli investimenti pubblici.
Dobbiamo cercare fonti alternative, quali ad esempio i fondi europei, quelli diretti e strutturali. Il compito dell’amministrazione è fare un piano e poi percorrere questa strada.
Fratelli d’Italia non è contraria all’Europa in assoluto, ma ad un’Europa dove prevale la burocrazia economica e politica e che niente ha a che fare con l’Europa dei popoli e delle Nazioni, afferma Bello. Occorre modificare i trattati, con un approccio innanzitutto politico, l’Europa mette a disposizione dei finanziamenti per circa millecento miliardi di euro, divisi in diversi programmi, nazionali e regionali con i quali, in base ad accordi distribuisce in diversi settori. Compito degli stati membri è utilizzare bene questi fondi, soprattutto a favore dell’ambiente.
Gli ascoltatori chiedono spiegazioni circa un altro punto del programma politico, quello sulla liberalizzazione in campo edilizio.
Significa dare la possibilità di costruire un impianto urbanistico rispettoso dell’ambiente, proiettando allo stesso tempo la città verso il futuro, in modo più snello e con meno vincoli burocratici. L’ambiente non è solo l’aria che respiriamo, ma nel nostro caso c’è un problema di dissesto idrogeologico che ci obbliga ad intervenire sugli assetti fluviali.
Sulla questione “sicurezza”, infine, Bello sostiene che la popolazione ha una percezione distorta. La città viene vissuta come fosse un’isola felice, ma non lo è. La speranza di non sentire tirare in ballo per l’ennesima volta i parcheggiatori è sfumata in fretta. Molto ci sarebbe da dire, sulla sicurezza, anzi sull’insicurezza.
Per esempio quella delle strade che percorriamo tutti, o di certi bar/tabaccherie adibiti a casinò, pieni di slot machine, vere e proprie trappole per la vita delle persone e l’economia della comunità.
Programma condotto da Fabrizio Ricciardi e Nicola Mariani Social room: Luca Marconi Articolo scritto da Claudia Giacomini